Adalisa Castellaneta
Docente di Chitarra
Si è diplomata con il massimo dei voti al Conservatorio di Musica “Niccolò Piccinni” di Bari; successivamente ha studiato con Stefano Grondona all’Accademia Musicale Pescarese, e con José Tomas in Spagna e all’Accademia Spagnola di Belle Arti a Roma.
Allieva di Oscar Ghiglia all’Accademia Chigiana, vi ha seguito, inoltre, i corsi di musica strumentale contemporanea con Alain Meunier ed i seminari di direzione d’orchestra tenuti da Yuri Temirkanov. La sua attività concertistica l’ha condotta ad esibirsi in noti centri musicali in Italia e all’estero suonando per importanti Festival e Società di concerti, tra i quali: il Festival di Lubiana, l’International Festival “Kiev Summer Music Evenings”, il Festival Arena di Verona (inaugurazione), Festival della Valle d’Itria, Euromusica, Les Floraisons Musicales (Francia), Festival di Toledo, il Festival Internazionale di chitarra “Andrés Segovia” a Linares, e numerosi altri Festival chitarristici internazionali.
E’ spesso impegnata a collaborare, come solista, con orchestre tra cui:
l’Orchestra da camera di Mannheim;
l’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Ucraina;
l’Orchestra Nazionale della Radio di Bucarest;
la Deutsche Kammervirtuosen di Mainz;
gli Hellas Soloists;
i Solisti Aquilani;
l’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa” (Città di Lecce);
l’Orchestra Sinfonica della Filarmonica Nazionale di Chisinau;
l’Orchestra Nazionale del Teatro dell’Opera di Stara Zagora (Bulgaria);
l’Orchestra della Radiotelevisione di S. Pietroburgo.
Ha frequentato intensamente il repertorio cameristico, sia in formazioni con quartetto d’archi (tra gli altri il “Quartetto Sebastian” di Zagabria), sia con altri strumentisti; da diversi anni collabora con il flautista Lello Narcisi. Per la RAI ha registrato musiche di Bach e Villa Lobos; in prima esecuzione assoluta ha inciso brani di Mauro, Emilia e Michele Giuliani, riscuotendo ampi consensi di critica. Vincitrice del concorso nazionale a cattedra per l’insegnamento della chitarra nei Conservatori, è attualmente titolare della cattedra di chitarra classica presso il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli. E’ spesso invitata a tenere Masterclass in diversi centri musicali europei.
Selezione della critica
Inaugurazione del Festival di strumenti a pizzico per “L’Arena di Verona”.
“… poetica di un’esecuzione con chitarra […] La caratteristica di interprete della Castellaneta è certamente prevalentemente poetica […] il suo fraseggio è nello stesso tempo nobile e lirico […] cura del suono e dell’intonazione, ricerca raffinata del timbro, più occhio al significato interno delle composizioni che all’aspetto strutturalmente tecnico […] La Castellaneta è ricca di qualità musicali”. (Carlo Bologna, l’«Arena», Verona)
“La Castellaneta ha maturato una sensibilità delicata e ti vien voglia al suo ascolto di avvicinarti meglio a lei per trarvi dei probabili segreti lirici e partecipare più d’accosto alle incantagioni che s’effondono da quello spirito e vanno definendosi in varia misura sulle esili corde della chitarra […]” (E. Cavallotti, «Il Tempo», Roma)
“Adalisa Castellaneta è un’artista che unisce, ad un rigoroso rispetto formale dello spartito, un’interpretazione filtrata attraverso la sua grande sensibilità, che le permette di cogliere ogni minima sfumatura musicale ed anche le più recondite intenzioni del compositore, offrendo […] un’esecuzione di rara intensità”. («La Libertà», Piacenza)
“E’ indubbio il fascino delle musiche eseguite da Adalisa Castellaneta, un’artista che appare sempre tesa alla ricerca della perfezione” «La Nuova Ferrara»
“[…] Ha un temperamento fervido e ben formato, sostenuto da una tecnica strumentale ineccepibile e soprattutto un suono pieno, robusto, calibrato e carico di espressività. In un programma vario e ben articolato, Adalisa Castellaneta ha avuto modo di imporsi come concertista già matura, capace di competere ad armi pari, sul piano tecnico ed interpretativo, con chitarristi di grido” (Nicola Sbisà, «La Gazzetta del Mezzogiorno», Bari)
“[…] la giovane chitarrista Adalisa Castellaneta propone ben quattro prime incisioni mondiali, ed esegue questi brani in modo molto pulito e convincente, dimostrando un’intelligenza di scelte, un approccio interpretativo non comune […] un eccellente biglietto di presentazione”. «Musica e Dischi»