Conservatorio di Musica di Monopoli N. Rota

Domenico Di Leo

Docente di Musica da Camera

Suonare, insegnare, divulgare, organizzare nuovi modi di proporre la musica sono aspetti inscindibili della sua esperienza artistica. Dal 1991 ha insegnato Musica da Camera al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, e nel 1998 è stato vincitore del concorso nazionale per titoli ed esami di Musica da Camera, diventando titolare di cattedra della disciplina al Conservatorio Nino Rota di Monopoli. Ha formato generazioni di strumentisti e cantanti, oggi affermati concertisti e prime parti in orchestre nazionali e internazionali. La sua ricerca a tutto campo – sui repertori, sull’interpretazione, sulle diverse forme ed esperienze del fare musica – è il segno di un’apertura culturale alimentata anche dagli studi artistici compiuti e dalla curiosità per le diverse forme della creatività umana. Avviato al pianoforte da Giuseppe Campagnola, diplomato con lode al Conservatorio Piccinni di Bari, nella classe di Pierluigi Camicia, dove ha ben presto praticato intensamente la musica da camera frequentando la classe di Antonio Florio e le classi di strumento e di canto (di maestri come, tra gli altri, Vito Paternoster, Sante D’Orazio,  Antonio Minella),  vincitore di premi nazionali e internazionali, Domenico Di Leo ha arricchito la sua formazione grazie a importanti solisti, cameristi, strumentisti (tra gli altri Konstantin e Svetlana Bogino, Georgi Chugajev, Alexander Lonquich, Bruno Canino, Alain Planés, Pavel Vernikov, Anatole Lieberman, Denes Zsigmondy, Michael Flacksman, Maurice Gendron, Karine Georgian, Peter Lukas Graf, Vincenzo Mariozzi, Romeo Tudorache, Paul von Schilavsky) e alle collaborazioni con strumentisti, cantanti e direttori d’orchestra italiani e stranieri. La lunga esperienza concertistica in Italia e in diversi paesi europei come pianista solista e camerista, concertatore e direttore di ensemble strumentali e vocali gli ha consentito di maturare un personale stile interpretativo, che fonde rigore intellettuale e profonda conoscenza del testo e della prassi, spontaneità e forza emotiva. Il suo vasto repertorio sia cameristico che solistico, in continuo allargamento, va da Bach alla musica contemporanea e la sua esperienza musicale si spinge fino alla pratica improvvisativa.